“La storia della mia, della nostra terra, la Sicilia è una storia di sacrificio, di sofferenza, di dolore ma è una storia di emigrati e quando noi siciliani andavamo fuori dalla Sicilia in cerca di lavoro e di speranza eravamo immigrati. Io penso che bisogna ricordarsi che la nostra storia è quella che hanno vissuto i nostri tanti fratelli siciliani che oggi vivono in giro per il mondo e occupano ruoli di responsabilità nei paesi dove sono andati e questo è potuto succedere perché qualcuno ha dato loro la possibilità. Siamo una terra di accoglienza e lo siamo da oltre tremila anni, la Sicilia è un porto tutto intero aperto e mi parrebbe difficile e complicato che se ne chiudesse una parte”. Lo ha detto nel pomeriggio l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro a margine dell’incontro organizzato dal Partito Radicale “8 firme contro il regime”.
“Condivido l’idea che la responsabilità dell’accoglienza e dell’ospitalità e dell’integrazione vada supportata da una giusta politica che l’Unione Europea deve mettere in atto – ha aggiunto Totò Cuffaro – ma se è giusto chiedere l’apporto dell’Unione europea a supporto, cosa diversa è pensare di poter chiudere i porti”.
“Gli episodi ricorrenti di violenza di matrice razzista di questi giorni – ha proseguito Cuffaro – purtroppo sono dati di fatto inconfutabile perché succedono e credo che debbano destare molta preoccupazione, credo che su questo bisognerebbe che la classe dirigente quella che ha possibilità di condizionare l’opinione pubblica fosse molto più attenta e più riflessiva perché purtroppo il problema è serio e non può essere né banalizzato né tanto meno risolto con delle battute e quindi tutti quanti dovremmo dire una parola in meno e fare qualche un sacrificio in più”.