“Andare avanti non è per niente semplice, oggi, ci siamo resi conto che abbiamo urgente bisogno di un supporto psicologico, sia io che Asia, e purtroppo servono risorse economiche che io, da solo, non posso affrontare. Per questo chiedo aiuto e sostegno alle istituzioni politiche e sanitarie e a quanti grazie alla loro sensibilità sono nelle condizioni di venire incontro alla necessità che è diventata ormai indifferibile”. A lanciare un appello, a tre mesi di distanza, è Giuseppe Giordano, il commerciante di 35 anni, che nella notte del 3 novembre del 2018 ha avuto sterminata la famiglia, a causa del maltempo e della esondazione del torrente Milicia, con il fiume di fango e acqua che hanno invaso e travolto la villetta presa in affitto in contrada Dogali Cavallaro, tra Casteldaccia e Altavilla Milicia, nel palermitano.
A Giuseppe Giordano è rimasta la figlia Asia, i suoi parenti prossimi e i tanti amici che non lo lasciano un istante da quella notte in cui persero la vita la moglie Stefania Catanzaro, 32 anni, il figlio Federico di 15 anni, e la piccola Rachele di 1 anno; i genitori di Giordano, Antonino di 65 anni e la moglie Matilde Comito di 57. Ed ancora, la sorella Monia Giordano, 40 anni, il figlio della donna, Francesco, di 3 anni, il fratello di Giuseppe Marco, 32 anni, oltre alla nonna del piccolo Francesco, Nunzia Flamia, di 65 anni.
Tra i tanti problemi che Giordano è stato costretto ad affrontare nella tragedia che lo ha colpito, la questione legata alle spese dei nove funerali che sarebbero stati a carico del Comune, così come aveva assicurato nelle ore prossime alla tragedia il sindaco Leoluca Orlando. Ad oggi, la ditta che ha curato i funerali non ha ricevuto alcuna somma.
“Abbiamo già presentato agli uffici comunali la documentazione necessaria per il contributo alle spese – spiega l’avvocato Anthony De Lisi, legale di Giordano – e ci è stato assicurato dai collaboratori del sindaco Orlando che presto il problema sarà risolto e non abbiamo alcun motivo di dubitare. Come possiamo immaginare, la spesa di nove funerali non è affrontabile per il mio assistito che grazie alla sensibilità del sindaco Orlando ha già avuto assegnata una cappella gentilizia nel cimitero dei Cappuccini”.