Tragedia di Casteldaccia, si indaga per disastro e omicidio colposo

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villa di casteldaccia

Tragedia di Casteldaccia, si indaga per disastro colposo e omicidio colposo. A confermarlo il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che indaga sulla strage di sabato scorso.

Nove i morti nella villa travolta dal fiume Milicia in piena una tragedia non imprevedibile, dal momento che la casa, presa in affitto, era abusiva, come molti degli immobili lungo il tracciato del corso d’acqua. “L’abusivismo è il principale colpevole e lo sottolineo” – spiega il magistrato.

Quella villa che si è trasformata in una trappola mortale per nove persone, era, come ormai noto abusiva e doveva essere demolita (nella foto dall’alto la posizione della villa rispetto al fiume Milicia). Da dieci anni sull’immobile sarebbe rimasto senza esito un ordine di demolizione del Comune. I proprietari avevano impugnato il provvedimento davanti al Tar.

Una guerra di carte bollate che ha fermato le ruspe, ha spiegato il sindaco Giovanni Di Giacinto. Una zona “ad alto rischio”, ha detto, “proprio per la presenza del fiume e di un diffuso abusivismo”.

Ma già alla fine del 2011, il Comune di Casteldaccia avrebbe potuto eseguire l’ordinanza di demolizione per la villetta abusiva. Il Tar sette anni fa si era pronunciato sul ricorso presentato dai proprietari e aveva sancito la colpevole inattività delle parti.

L’abusivismo, dunque, resta al centro dell’inchiesta della procura di Termini Imerese che ha inviato i poliziotti in municipio per acquisire atti. “Insieme all’ex sindaco di Casteldaccia abbiamo presentato più di un anno fa un esposto contro le case abusive che sorgono nei pressi del Milicia. Sono decine”, ha già detto Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia, “quella vallata interessata dall’esondazione è il tracciato naturale del fiume. Quel fenomeno gravissimo era stato denunciato, bisognava agire”, ha aggiunto in riferimento all’area già segnalata come a forte rischio idrogeologico e dove  si erano verificate esondazioni.

E uno dei sopravvissuti, Giuseppe Giordano, che ha perso due figli, la moglie e altri parenti, rilancia la sua disperata accusa: “Nessuno ci ha detto che la casa presa in affitto non era in regola. Perché?”.