Università: sequestrata dalla Gdf sede dei corsi ateneo romeno a Enna

0
27

La Procura della Repubblica di Enna ha posto sotto sequestro i locali dell’ospedale “Umberto I” dove sono stati attivati corsi di lingua romena e dove da dicembre sarebbero dovuti cominciare i corsi di Medicina e Professioni sanitarie in collegamento con l’ateneo della Romania.

L’indagine è stata svolta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito il provvedimento. E’ l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, della vicenda dei corsi romeni sponsorizzati dalla Fondazione Proserpina legata al politico Pd Vladimiro Crisafulli. Ieri era arrivata la diffida della Regione, attraverso l’assessorato alla Salute, che seguiva quelle del ministero dell’Istruzione e della prefettura ennese.

Il 12 ottobre era iniziato il corso di lingua romena presso i locali dell’Ospedale Umberto I di Enna, finalizzato ad ottenere un attestato necessario per la frequenza dei corsi universitari in Medicina e Professioni sanitarie della Università “Dunarea De Jos” di Galatj.

Da allora numerosi studenti, che avevano già versato la prima rata dei 2200 euro previsti per il corso, hanno frequentato a ritmo serrato le lezioni in quelle aule che da dicembre avrebbero dovuto ospitare i corsi universitari, mai autorizzati dal ministero dell’Istruzione. Stamattina le aule però sono rimaste vuote. La Guardia di Finanza si è presentata all’Umberto I e ha sequestrato i locali. A disporre il sequestro, operato dalle Fiamme gialle ennesi, il procuratore Calogero Ferrotti, “per impedire la continuazione – spiega la Finanza – di una occupazione di cui non si trova alcun presupposto legale”.

A richiedere l’intervento della Procura era stato il Miur dopo aver inutilmente diffidato la Fondazione Proserpina ad interrompere i corsi. Anche la Prefettura sta svolgendo gli approfondimenti che, da un primo riscontro, comprovano le prime risultanze investigative compiute. A marzo 2014 il commissario straordinario pro-tempore dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna aveva siglato un protocollo con la Fondazione Proserpina e in virtù dello stesso accordo un anno fa l’Asp le ha consegnato 28 locali.

Ma il protocollo non esiste agli atti dell’ente, che ora non trova, sottolineano le Fiamme gialle, neanche l’originale. Il nuovo direttore generale al momento del suo insediamento fece sgomberare i locali al quarto piano ma nulla fece per quelli al “piano 0”, che erano e sono rimasti occupati fino ad oggi dalla “Fondazione Proserpina”, che in realtà Fondazione non lo è mai stata non essendone stato riconosciuto giuridicamente lo status. Fondata nel 2011 con lo scopo di supportare l’università Kore di Enna, solo a fine settembre ha chiesto il riconoscimento quale Fondazione.

Nel frattempo però aveva già siglato un protocollo con l’Asp nel 2014, una convenzione con la Regione siciliana nel 2015 e a metà settembre aveva deliberato la sua trasformazione in società commerciale, ora “Fondo Proserpina srl”.