I carabinieri della compagnia di Bagheria indagano su una presunta intimidazione a Pietro Alongi, consigliere comunale a Ventimiglia di Sicilia, nel Palermitano. Davanti al suo terreno è stato trovato un cane impiccato.
“Che senso ha? Quale è lo stato mentale di un essere umano capace di questo? Cosa c’entrava quel povero animale? Siamo vicini al nostro capogruppo, Pietro Alongi, e certi che l’atto vile ed intimidatorio non sortirà alcun effetto se non quello di motivare ancor più chi crede nelle proprie azioni ad andare avanti”. Lo dicono i consiglieri Giovanni Cavera e Andrea Pagano dell’Unione civica democratica. “È indubbio che un atto cosi vile è semplicemente degno di chi lo ha fatto. Siamo certi e convinti che i ventimigliesi sono persone per bene che disconoscono questi metodi codardi e vigliacchi. Non possiamo che riservare all’autore del gesto il disprezzo che merita, non tanto per quello che, lui, riteneva lo scopo da raggiungere, ma per ciò che è stato capace di fare a quel povero animale. Pietro Alongi – continuano i consiglieri – sa che la stima e l’affetto nostro e dei ventimigliesi non manca oggi e non mancherà in futuro perché il suo impegno ed il suo contributo sono e saranno sempre apprezzati. L’atto vile e intimidatorio a lui rivolto è degno di chi lo ha fatto I ventimigliesi sono persone per bene che disconoscono questi metodi codardi e vigliacchi. Riserviamo all’autore del gesto il disprezzo che merita”.
“Ringrazio i tanti amici che in queste ore hanno manifestato affetto stima e solidarietà nei miei confronti per il vile gesto che qualche vigliacco e codardo ha perpetrato. Uccidere un cane e portarlo in un terreno di mia proprietà per appenderlo con il gesto disumano dell’impiccagione è un atto che si commenta da solo”, dice Alongi che è stato anche deputato regionale.