L’ex parlamentare regionale ed ex sindaco di Monreale di An Salvino Caputo, 61 anni, avvocato penalista e da tempo ormai vicino al movimento Noi con Salvini, tanto da essere nominato commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo del movimento, durante le elezioni amministrative della scorsa primavera, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di voto di scambio insieme con il fratello Mario, anche lui avvocato, e candidato alle ultime elezioni all’Ars sempre con la Lega.
L’operazione Voto connection è stata fatta scattare all’alba dai carabinieri del comando provinciale di Palermo che hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imerese su proposta della procura.
Salvino Caputo era stato dichiarato decaduto da deputato dell’Ars, alcuni anni fa, a seguito della condanna per tentato abuso d’ufficio e 1 anno e 5 mesi. Arrestati anche il fratello Mario Caputo, avvocato monrealese, candidato non eletto durante le ultime elezioni dell’Ars per Noi con Salvini, e Benito Vercio, 62 anni procacciatore di voti termitano.
Nel corso delle indagini, la Procura avrebbe dimostrato dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altri favori da parte di due degli arrestati, con la complicità di altri indagati. I dettagli dell’operazione alle 10.30, in Procura a Termini Imerese alla presenza del procuratore della Repubblica di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, del sostituto Annadomenica Gallucci e dal Comandante Provinciale Carabinieri di Palermo Antonio Di Stasio.
L’ex deputato regionale di An e poi Pdl cercò, secondo i giudici, di fare annullare alcune multe quando era sindaco di Monreale. Fu la commissione Verifica dei poteri, presieduta da Giovanni Ardizzone e composta da dieci deputati, a sancire la decadenza di Caputo, anche in virtù del parere legale fornito dal consulente per gli affari legali ed ex presidente degli avvocati palermitani, Enrico Sanseverino.
L’ex parlamentare, oggi nelle fila di Noi con Salvini, fu il primo, in Italia, a dover lasciare il proprio scranno in conseguenza della legge Severino. Nel 2015 la Corte d’appello confermò in via definitiva l’esclusione di Caputo dall’Ars. “Va confermato, in definitiva, il giudizio di manifesta infondatezza di tutte le eccezioni di illegittimità costituzionale riproposte dall’appellante”, aveva spiegato la prima sezione civile della Corte d’appello confermando la decadenza dell’ex deputato regionale del Pdl, Salvino Caputo. A Caputo era subentrato il deputato Pietro Alongi.